Quanto tempo gli italiani trascorrono ordinando aldistributori automaticiinfluisce sul loro effettivo desiderio di pagare
Uno studio sul comportamento d'acquisto presso i distributori automatici dimostra che il tempo è strategico: il 32% delle spese viene deciso in 5 secondi. L'Internet of Things applicato ai distributori per studiare come i consumatori lo gestiscono.
Il paragone è con le incursioni notturne al frigorifero in una calda notte d'estate. Lo apri e sbirci tra gli scaffali per trovare qualcosa di veloce e gustoso che plachi il tuo ingiustificato languore. Se non c'è nulla che ti soddisfi, o peggio se gli scomparti sono mezzi vuoti, il senso di frustrazione è forte e porta a chiudere la porta insoddisfatti. Questo è ciò che fanno gli italiani anche davanti allo snack ecaffèmacchine.
Ci vogliono in media 14 secondi per acquistare un prodotto aldistributori automatici
. Impiegare più tempo è un azzardo per chi vende bevande e snack. Se ci si attarda oltre il minuto, il desiderio passa: si abbandona la macchinetta e si torna al lavoro a mani vuote. E chi vende non incassa. Lo spiega una ricerca dell'Università Politecnica delle Marche in collaborazione con Confida (Associazione Italiana Distribuzione Automatica).
Ai fini dello studio, sono state utilizzate quattro telecamere RGB, puntate per 12 settimane su altrettanti distributori automatici situati in spazi diversi: in un'università, in un ospedale, in un'area self-service e in un'azienda. Esperti di Big Data hanno poi elaborato le informazioni raccolte.
I risultati descrivono alcune delle tendenze di consumo in uno dei momenti sacri della vita quotidiana dei lavoratori. Spiegano che più tempo si trascorre davanti ai distributori automatici, meno si acquista. Il 32% degli acquisti avviene nei primi 5 secondi. Solo il 2% dopo 60 secondi. Gli italiani vanno al distributore automatico senza fallo, sono degli affezionati abitudinari. E tendono a non esagerare: solo il 9,9% dei clienti acquista più di un prodotto. Che nella maggior parte dei casi è il caffè. Oltre 2,7 miliardi di caffè sono stati consumati ai distributori automatici lo scorso anno, con un aumento dello 0,59%. L'11% del caffè prodotto a livello globale viene consumato al distributore automatico. Tradotto: 150 miliardi consumati.
Anche il settore dei distributori automatici si sta muovendo verso l'Internet delle cose, con oggetti sempre più connessi che i gestori monitorano per perfezionare il servizio. E i numeri danno i loro frutti. I distributori automatici di nuova generazione, soprattutto quelli dotati di sistemi di pagamento cashless, attraggono il 23% di utenti in più.
I vantaggi arrivano anche dal lato del gestore. "I sistemi di telemetria permettono di controllare la macchina da remoto tramite la rete. In questo modo possiamo accorgerci in tempo reale se ci sono prodotti mancanti o se c'è un guasto", spiega il presidente di Confida, Massimo Trapletti. Inoltre, "il pagamento mobile, tramite app, ci permette di comunicare con il consumatore, analizzandone le preferenze".
Il mercato della distribuzione automatica di alimenti e bevande e del caffè porzionato (capsule e cialde) ha registrato lo scorso anno un fatturato di 3,5 miliardi di euro. Per 11,1 miliardi di consumi totali. Numeri che hanno chiuso il 2017 con una crescita del +3,5%.
Confida, in collaborazione con Accenture, ha condotto uno studio che analizza il settore del food automatico e porzionato nel 2017. Il food automatico è cresciuto dell'1,87% per un valore di 1,8 miliardi e un totale di 5 miliardi consumati. Gli italiani sono particolarmente interessati alle bevande fredde (+5,01%), pari al 19,7% delle consegne.
Data di pubblicazione: 28-04-2024